I lati oscuri e problematici dei social network

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Gli adolescenti di oggi sono “nativi digitali”, nati cioè direttamente nell’era tecnologica, abituati al multitasking e allo smartphone, sempre connessi a social network e chat. Facebook, Instagram, Twitter, Whatsapp, Snapchat ecc. costituiscono il “luogo” in cui essi trascorrono gran parte della loro giornata.

L’esperienza quotidiana è cambiata radicalmente in seguito alla nascita e alla diffusione dei social, non solo per gli adolescenti ma anche per gli adulti: non riusciamo più a immaginare la nostra giornata senza utilizzare computer o smartphone.

Le nuove tecnologie e in particolare i social network hanno indubbiamente rappresentato una fonte di nuove opportunità, nuovi modi di relazionarsi e comunicare, occasioni di scambio, condivisione, svago e divertimento, recupero di vecchie conoscenze ed amicizie e nascita di nuove. Accanto a questi aspetti, emergono però sempre più prepotentemente i lati oscuri e le minacce legati a meccanismi poco visibili e ad un uso eccessivo di questi strumenti.

Il rapporto con gli altri
Se un utilizzo adeguato, entro determinati limiti, favorisce la socializzazione e la costruzione della propria identità, al contrario un eccesso in tal senso può portare a una restrizione delle relazioni con gli altri e infine all’isolamento, in quanto l’esperienza virtuale viene percepita e vissuta come più agevole e gratificante rispetto a quella reale, così si rischia spesso di perdere la dimensione temporale e di trascorrere ore e ore nel mondo virtuale, riducendo drasticamente il numero delle esperienze reali.

Il rapporto con gli altri attraverso i social è più diretto ma molto più mediato: le nuove tecnologie permettono di incontrare molte persone ma tendono a togliere la genuinità e la profondità dei veri rapporti interpersonali, generando una sorta di analfabetismo emotivo.
A causa di questi rapporti mediati, viene meno la capacità di riconoscere le emozioni dell’altro e, di riflesso, di comprendere le proprie.

La costruzione dell’identità
I ragazzi che frequentano i social network non sono solo alla ricerca di amici come potrebbe sembrare a una lettura superficiale, ma esplorano questioni relative alla propria identità e personalità, e di conseguenza al proprio futuro, una sfida caratteristiche dell’adolescenza.
I social network consentono all’utente di gestire la propria rete sociale e soprattutto di definire la propria identità sociale poiché permettono di decidere come presentarci agli amici e alle persone che compongono la nostra rete.
Grazie a questo processo e alla fusione tra mondo reale e virtuale si produce un’«identità fluida», che è allo stesso tempo flessibile ma incerta e precaria. Si tenta costantemente di  costruire un’immagine di sé che piaccia di più, in un circolo vizioso di aspettative e delusioni, alienandosi dall’esperienza concreta della realtà.

Dipendenza da social network
L’utilizzo compulsivo del social-network può interferire sullo studio o sul lavoro e può complicare notevolmente il raggiungimento di obiettivi, con un impatto significativo sulla produttività individuale e sulla dimensione relazionale.

Alcuni comportamenti sono spie di una possibile dipendenza da social-network:
– connettersi più volte nelle stesse ore;
– pensare costantemente all’aggiornamento del proprio profilo
– interrompere ripetutamente il lavoro o lo studio per controllare Facebook o altri social
– possedere più di un profilo
– controllare Facebook anche durante i pasti
– sentirsi tesi e nervosi se non si ha la connessione
– stare connessi sui social sino a notte tarda e connettersi come prima cosa al mattino

L’abuso di questi strumenti è alimentato da meccanismi psicologici e neurologici di piacere, soddisfazione, affettività ed autostima prodotti dai social network, ma il senso di sicurezza e di socialità che i social sembrano offrire è del tutto virtuale e fittizio e può appunto sfociare in dipendenza e isolamento sociale.
Qualora ci si renda conto che internet sta prendendo il sopravvento sulla propria vita, che la lontananza dai social network provoca rabbia, aggressività o insonnia, allora è importante rivolgersi ad uno specialista per affrontare questi problemi con un percorso adeguato.

Comportamenti disfunzionali
Oltre ai meccanismo di dipendenza, tra le pieghe dei social network si nascondono vari comportamenti disfunzionali non sempre visibili, dal cambiamento di identità ai comportamenti aggressivi, l’uso di troll e lo stalking. Ciò è reso possibile in primo luogo dall’anonimato dietro cui è possibile nascondersi in questi canali, inteso come mancanza di verifica e di garanzia sull’identità altrui.

Sono in particolare le persone con scarsa autostima che tendono a sfruttare il social network per fornire un’immagine falsa di se stessi, adottando una molteplicità di maschere. Queste tendenze, oltre ad essere distruttive per se stessi, possono spesso diventare molto pericolose anche per gli altri, come sappiamo purtroppo dai tanti fatti di cronaca. Bisogna sempre quindi prestare la massima attenzione quando si interagisce sui social network, specialmente quando non sappiamo chi si cela dietro a un profilo e a ciò che viene dichiarato.

Un comportamento sano sui social
Infine, alcuni consigli pratici per un utilizzo sano dei social media:
– Condividere le nostre esperienze più personali con persone che conosciamo e non con tutti indistintamente
– Il social non è un mezzo per discutere, quindi ad es. se siamo arrabbiati con qualcuno non lo scriviamo sui social ma affrontiamo il problema come faremmo nel mondo reale, cioè faccia a faccia.
– Non dare ai social la priorità sui nostri interessi, che bisogna continuare a coltivare al di fuori del mondo virtuale
– Mantenere una propria intimità di pensiero al di fuori dei social, senza il bisogno di far sapere sempre  tutto a tutti

 

“Il modo migliore per relazionarsi alle tecnologie, è avere strumenti nel cervello.”
Moni Ovadia

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