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Ansia e disturbi d’ansia:

L’ansia e’ uno stato emotivo caratteristico dell’uomo ed è generata da un meccanismo psicologico di risposta allo stress. Questo svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo prima ancora che quest’ultimo sia realmente sopraggiunto. L’ansia svolge pertanto una funzione protettiva nella nostra vita e si attiva quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa. Questo si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga. La reazione fisiologica del corpo di fronte ad un pericolo è quella di prepararsi all’azione; l’ansia funziona da sirena d’allarme. L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa, perché è una condizione fisiologica, efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es., sotto esame). Quando l’attivazione dell’ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle reali situazioni, siamo di fronte ad un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni. I disturbi d’ansia conosciuti e chiaramente diagnosticabili sono i seguenti (cliccate per approfondimenti):

Disturbi alimentari:
I disturbi dell’alimentazione possono essere definiti come persistenti disturbi del comportamento alimentare o di comportamenti finalizzati al controllo del peso, che danneggiano la salute fisica o il funzionamento psicologico e sociale della persona.
Secondo la classificazione del Manuale Diagnostico Statistico delle Malattie Mentali IV-Test Revision (DSM-IV-TR) i disturbi alimentari si dividono in:

In un’ottica dimensionale i disturbi alimentari sono causati e mantenuti da caratteristiche convinzioni disfunzionali che ne identificano un nucleo psicopatologico comune: convinzioni distorte su cibo e alimentazione,convinzioni distorte sul peso, convinzioni distorte sulla forma del corpo, atteggiamenti autoprescrittivi riguardo il cibo.

Tali idee interagiscono con altre caratteristiche individuali e familiari, quali il perfezionismo e la dimensione del controllo. La caratteristica essenziale che accomuna tutti i disturbi alimentari è la presenza di una alterata percezione del peso e della propria immagine corporea (preoccupazione eccessiva per il peso, per la forma corporea e per il controllo dell’alimentazione).

Disturbi dell’umore:

 

Disturbi sessuali >>>

 

Disturbi del sonno >>>

 

Dipendenze

Sebbene le dipendenze principali e più conosciute siano quelle relative alle droghe, esistono anche dipendenze legate al sesso, al gioco d’azzardo, allo shopping, ad internet, alla sfera affettiva…
Le cause di tutti gli stati di dipendenza, con o senza droga, si suddividono in fattori ambientali ( eccessive pretese o stress, disponibilità dell’oggetto, ricompense abituali) e fattori individuali ( fragile supporto familiare, personalità vulnerabile)

 

Psicologia giuridica

Lo psicologo giuridico è il professionista che si occupa di svolgere un approfondimento psicologico, al fine di fornire al giudice elementi di valutazione utili a disporre un Provvedimento.
Dal punto di vista operativo, lo psicologo giuridico mette la propria competenza a disposizione dei Legali e dei Magistrati (a cui fornisce elementi di conoscenza sulle condizioni psicologiche e relazionali delle persone che sono sottoposte a procedimenti giudiziari) e 

fornisce consulenza psicologica alle persone coinvolte in procedimenti giudiziari.
Come Consulente Tecnco di parte, in ambito civilistico, mi occupo di:

 

Disturbi dell’Infanzia e dell’Adolescenza

L’età evolutiva caratterizza quella parte della vita in cui si cambia maggiormente, sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psicologico. I disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza presentano in generale degli aspetti riguardanti comportamento personale e interpersonale, sviluppo cognitivo, funzionamento globale che si discostano da ciò che viene considerato “normale” in un determinato contesto storico, sociale e culturale. Dunque, per poter parlare di disturbi, le manifestazioni peculiari devono interferire significativamente nel funzionamento quotidiano della persona.
Nel DSM-IV si distinguono i seguenti disturbi:

Disturbi dell’autostima e assertività

 

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